giovedì 12 maggio 2016

Alla scoperta di un autore speciale: Eric MInetto




La meraviglia dei social: quando ritrovi un amico dei tempi dell'università e scopri che ha appena pubblicato un libro con un titolo che ti colpisce, poi segui un link e scopri un fantastico percorso professionale e di crescita personale. E da qui nasce l'idea di questa intervista a una persona speciale, Eric Minetto:  maestro yoga, docente di scrittura creativa e storytelling presso la Scuola Holden e fondatore di La Scuola di Crescita Creativa UPAYA, oltre a essere autore di testi teatrali.

Eric, prima di tutto grazie per aver accettato di rispondere alle mie curiose domande. Prima di tutto ci sveli il titolo del tuo libro e del messaggio che volevi comunicare scrivendolo? 

Il titolo del libro – Dall’altra parte della natura – yoga e poesia in Rilke – prende spunto da una frase in cui, nel tentativo di descrivere lo stato di profonda meditazione sperimentato un giorno durante una passeggiata in giardino, il poeta Rainer Maria Rilke scrive: “Tuttavia, nella premura di dar sempre conto delle impressioni più sottili, si chiese con insistenza cosa gli stesse accadendo e trovò quasi subito un’espressione capace di soddisfarlo, dicendo a se stesso: doveva trovarsi dall’altra parte della natura”. Ripercorrendo le tappe dell’apprendistato poetico attraverso cui Rilke tentò di raggiungere una percezione della natura il più neutrale e oggettiva possibile, mi sono reso conto di quanti punti in comune ci fossero tra questo processo e alcuni principi cardine dello yoga indiano, primo fra tutti quello espresso negli Yogasūtra di Patañjali in cui si afferma: “Lo yoga è l’inibizione delle funzioni mentali”. Ovvero: esiste un metodo in grado di inibire l’agitazione mentale che distorce la nostra visione della realtà.






Posso farti subito una domanda personale. Riconosci una parte di te stesso nel percorso di Rilke? Cosa ti ha colpito di più durante le tue ricerche mentre scrivevi questo saggio?

Certamente riconosco alcune parti di me nel percorso di Rilke. Anni fa uno psicoterapeuta mi regalò un bellissimo libro sul Buddha dal titolo “La fine della sofferenza”. In quel libro, per la prima volta in vita mia, trovai descritta la catena di cause ed effetti che porta l’uomo a vedere “il serpente al posto della corda”, ossia a proiettare i propri fantasmi e le proprie paure sulla realtà falsificandola. “Condizionate dall’ignoranza si producono le attività della volizione”, afferma il Buddha, “…condizionata dalla volizione si produce la coscienza, condizionati dalla coscienza si producono i fenomeni fisici e mentali. Condizionate dai fenomeni fisici e mentali si producono le sei facoltà (i cinque sensi e la mente). Condizionato dalle sei facoltà si produce il contatto. Condizionata dal contatto (sensoriale e mentale) si produce la sensazione. Condizionato dalla sensazione si produce il desiderio. Condizionato dal desiderio si produce l’attaccamento. Condizionato dall’attaccamento si produce il processo del divenire. Condizionata dal divenire si produce la nascita. Condizionate dalla nascita, si producono la decadenza, la morte, la sofferenza e così via”. Incredibile, pensai, diversi secoli prima di Cristo il Buddha aveva compreso con lucidità implacabile la causa della sofferenza umana e aveva indicato agli uomini la via per uscirne. E io non ne sapevo nulla! Devo assolutamente seguire questa via, dissi a me stesso, e pochi mesi dopo mi iscrissi al primo corso di meditazione. Da lì allo yoga il passo fu breve.


Quanto è importante la scrittura creativa nel percorso individuale nella ricerca di  se stessi?

La scrittura è per me uno strumento di crescita indispensabile. Prima di tutto mi costringe a fermarmi e a rallentare il flusso frenetico della vita. Prima di scrivere passo sempre del tempo a non far nulla, o come diceva John Lennon in una sua canzone, “a guardare le ruote girare e girare”. Non posso sedermi e produrre scrittura, non è qualcosa che posso fare a comando; prima ci vuole un tempo vuoto, in cui sento che le mie esperienze decantano e vengono segretamente distillate fino ad acquisire senso e lucentezza. A quel punto la mente si fa incredibilmente chiara, lucida e sensibile e io capisco che dal tempo della vita sto scivolando nel tempo narrativo della consapevolezza e della scrittura. Ciò che per me è davvero indispensabile non è la scrittura, ma il tempo che mi costringe a passare guardando le ruote girare, nonché lo stato di consapevolezza mentale a cui mi conduce. Come ha scritto Saint-Exupery: “Scrivere è una conseguenza”.

Hai fondato la scuola UPᾹYA: cosa ci puoi raccontare. 
Upya è una parola sanscrita che può essere tradotta con “mezzi abili”, mezzi salvifici” o semplicemente “tecniche”. Il riferimento è alla capacità che un insegnante dovrebbe avere nell’individuare la tecnica più adatta a produrre un risveglio di consapevolezza in chi gli sta di fronte. Per persone e caratteri diverse servono tecniche diverse, e sono necessari intuito, empatia e creatività. La scuola di crescita creativa Upaya nasce nel 2009 e coniuga tecniche di scrittura creativa e storytelling con pratiche di visualizzazione, meditazione e ascolto corporeo attinte dallo yoga. La felice sintesi che ne deriva è un approccio psicoenergetico volto alla celebrazione della vita attraverso l’espressione gioiosa di sé.

Sei anche un maestro di yoga..
Al posto di dogmi e credenze in cui credere ciecamente, lo yoga mi ha fornito un insieme di tecniche concrete in grado di trasformare e purificare la mia percezione della realtà; una percezione che, inizialmente distorta dall’ignoranza e dai fenomeni proiettivi, va poco a poco mettendosi a fuoco sul reale. È un po’ come guardare l’acqua agitata di un lago farsi poco alla volta calma e trasparente finché non puoi riconoscere con chiarezza ogni singolo sassolino che si trova sul fondo senza scambiarlo per qualcosa di diverso.

Ci vuoi svelare un tuo sogno? 
A lungo il mio più grande sogno è stato di quello di vivere insieme a un altro essere umano l’amore nella sua essenza più profonda e spirituale. Facendomi incontrare la donna che oggi è mia moglie la vita è stata così generosa da esaudire questo mio desiderio. Da allora sogno meno e vivo di più.

E ora se qualcuno fosse interessato al tuo libro, dove si può trovare? 

Il libro, pubblicato dalla casa editrice Lubrina di Bergamo, si può ordinare via Internet su Libreriauniversitaria.it o su Ibs Libri. Si può anche ordinare in qualsiasi libreria. A Torino si trova nelle seguenti librerie:
Arethusa – Via Giolitti 18
Libreria La Fenice – via Porta Palatina 2
La Città del Sole – via Cibrario 46
Il punto vendita di Mondadori in via Digione 23.
Il libro sarà anche presentato in queste occasioni:
Mercoledì 22 giugno, ore 18.30 – Circolo dei Lettori, via Bogino 9
Martedì 28 giugno, ore 18.30 – Libreria Arethusa, via Giolitti 18


E per quanto riguarda la tua scuola o i tuoi corsi?


Per avere informazioni sui corsi di scrittura, storytelling, yoga e meditazione, è sufficiente visitare il sito della scuola www.upaya.it. Per richieste più specifiche si può scrivere all’indirizzo info@upaya.it o telefonare al numero 335-8121360.


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